La fuga degli Etoli

Ecco una traduzione dell’insopportabile storico Tito Livio

Versione

Philippus suis iam vallo adpropinquantibus receptui cani iussit; fatigatos enim equos virosque non tam proelio quam itineris simul longitudine, simul praepropera celeritate habebat. itaque turmatim equites, in vicem manipulos levis armaturae aquatum ire et prandere iubet, alios in statione armatos retinet, opperiens agmen peditum tardius ductum propter gravitatem armorum.

Quod ubi advenit, et ipsis imperatum ut statutis signis armisque ante se positis raptim cibum caperent binis ternisve summum ex manipulis aquandi causa missis; interim eques cum levi armatura paratus instructusque stetit, si quid hostis moveret. Aetoli — iam enim et quae per agros sparsa multitudo fuerat receperat se in castra — ut defensuri munimenta circa portas vallumque armatos disponunt, dum quietos hostes ipsi feroces ex tuto spectabant.

Postquam mota signa Macedonum sunt et succedere ad vallum parati atque instructi coepere, repente omnes relictis stationibus per aversam partem castrorum ad tumulum ad castra Athamanum perfugiunt; multi in hac quoque tam trepida fuga capti caesique sunt Aetolorum.

Traduzione

Filippo, essendo i suoi già avvicinati al vallo, ordinò che fosse suonata la ritirata; aveva, infatti, uomini e cavalli stanchi non tanto per la battaglia quanto sia per la lunghezza, sia per la impaziente velocità del viaggio. E così ai cavalieri, in squadroni, ordinò ai manipoli armati alla leggera di fare a vicenda colazione e andare a fare rifornimenti di acqua, teneva gli altri armati nei luoghi di guardia attendendo la colonna di fanti condotta lentamente per la pesantezza delle armi.

Quando capitò questo, è ordinato anche a questi di prendere rapidamente il cibo, furono innalzate le insegne e poste le armi davanti a loro, furono inviati due o tre al massimo tra i manipoli per rifornirsi d’acqua;

Nel frattempo la cavalleria preparata e provvista di armatura leggera fu schierata. Gli etoli già infatti la moltitudine che era sparsa per i campi si era radunata nell’accampamento, come per difendersi, disposero fortificazioni presso le porte e gli armati presso la valle, mentre loro feroci vedevano da rifugio i nemici ignari.

Dopo che i macedoni si misero in marcia ( le insegne dei macedoni mosse) e essendo preparati ad avanzare verso il vallo e pronti a camminare. Improvvisamente, lasciati i luoghi di guardia, si rifugiarono attraverso l’altra parte dell’accampamento degli Atamani, molti tra gli etoli anche in questa tanto affannata fuga furono presi e massacrati

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