Giusta diffidenza

Testo

Interdum superbi et potentes non viribus sed fraude humiles fallere temptant. In sublimi tecto stabuli gallus et gallinae lenem solis teporem captabant. Repente adparuit dolosa vulpes et fallacibus verbis sic dicere incepit: «Laetum nuntium adfero, amici et sodales! Omnes dissensiones inter animalia exstinxit nova concordia nec ulla (alcuna) simultas inter gallinas et vulpes, inter oves et lupos erit! Ambulabunt cum leonibus immanibus timidi cervi, cum lupis voracibus requiescent agni, canes cum felibus cubabunt. Descendite ergo de culmine stabuli».

Non gallum tamen decepit vulpes fraude sua. Nam de tecto non descendit, sed fallaci vulpi sic respondit: «Laetum nuntium nuntias, amica, et auribus nostris iucundum. Canis, qui (che) in stabulo est, testis erit amicitiae et foederis nostri». Tunc improba vulpes exclamavit: «Valete, amici. Pax nostra canibus adhuc ignota est», et magna celeritate e loco discessit.

Traduzione

Talvolta i superbi ed i potenti cercano di ingannare gli umili non con la prepotenza, ma con l’inganno.

Sull’alto tetto di una stalla il gallo e le galline prendevano il dolce tepore del sole. Improvvisamente apparve l’ingannevole volpe e così iniziò a parlare con parole false: “Porto una lieta notizia, amici e compagni! Una nuova concordia ha cancellato tutti i dissensi fra gli animali e non ci sarà alcuna inimicizia fra galline e volpi, fra pecore e lupi! I timidi cervi andranno in giro con i leoni, gli agnelli riposeranno con i voraci lupi, i cani giaceranno con i gatti. Scendete dunque dalla cima della stalla”.

Tuttavia la volpe non ingannò il gallo con la sua menzogna. Infatti non scese dal tetto, ma rispose così alla volpe menzognera: “Annunzi una lieta novella, amica, persino gioconda per le nostre orecchie. Il cane, che è nella stalla, sarà testimone dell’amicizia e dei nostri accordi”. Allora  la sleale volpe esclamò: “Statemi bene, amici. La nostra pace è ancora sconosciuta ai cani” ed andò via da lì con grande velocità.