Testo
Tremellius agricola Latinus est et cum femina sua, filiis, filiabus, servis, servabus, in villa (casolare) apud Latii fluvium habitat. Mira concordia inter Tremellium et finitimos est. Familiae Tremellii et vicinorum in amicitia vivunt et arva sua pacifice colunt. Sed olim scropha ex vicini agro in villam Tremellii intrat et hortum vastat. Statim filii agricolae importunam beluam agitant (inseguono) et necant. Tum ad villam vicinus cum servis suis venit, Tremellium appellat et scropham suam repetit. Tremellius scropham mortuam (morta) reddere recusat et sub lecto abdit, ubi (dove) femina sua iacet. Inde feminam vicino irato monstrat et dicit: «Nulla scropha in villa mea est praeter hanc (eccetto questa), quae (che) sub stragulis iacet». Vicinus credit, ridit et contentus ad praedium suum revertit. Ex tam facetis verbis Tremellio cognomentum Scrophae venit
Traduzione
Il contadino Tremellio è Latino ed abita in un casolare presso un fiume del Lazio con la sua donna, i figli, le figlie, i servi, le serve. C’è una meravigliasa armonia fra Tremellio ed i vicini. Le famiglie di Tremellio e dei vicini vivono in amicizia e coltivano pacificamente i loro campi. Ma una volta una scrofa entra dal campo del vicino nel podere di Tremellio e devasta l’orto. Immediatamente i figli dell’agricoltore inseguono ed uccidono la bestia importuna.
Allora il vicino con i suoi servi viene alla villa, chiama Tremellio e rivuole la sua scrofa. Tremellio rifiuta di restituire la scrofa morta e nasconde sotto il letto, dove sta coricata la sua donna. Quindi mostra la donna al vicino e dice:” Nella mia villa non c’è nessuna scrofa eccetto questa che riposa sotto le coperte”. Il vicino (gli) crede, ride e soddisfatto ritorna al suo podere. Da queste parole spiritose deriva a Tremellio il soprannome ‘della Scrofa’.