Alessandro vuol passare il Don pur tra mille difficoltà

Testo

Alexander iter ad Tanaim flumen facere coepit et quartum post diem ad oppidum Maracanda devenit, quod abest a flumine Tanai dierum sex iter. Id oppidum pulcherrimum ac munitissimum est propter aquarum copiam fluminis, quod muros circumfluit. Praeterea murus, in circuitu longus stadia septuaginta, urbem continebat et muniebat. Ibi, praesidio relicto apud Tanaim, Alexander ad locum, quem constituerat, perrexit castraque apud flumen collocavit.

Interim Scytharum imperator fratrem suum cum magno exercitu mittit, qui Alexandrum flumen transire prohiberet. Deinde Alexandro nuntiantur Macedonum socii ab amicitia defecisse et eorum praesidium, quod Alexander Babylone in arce regia reliquerat, fugavisse multosque occidisse. Nuntiabant etiam reliquos Macedones in quendam locum in Bactriana confugisse eosque ibi obsideri. De his rebus ubi Alexander edoctus est, praeter consuetudinem commotus est; tamen utilissimum ei visum est in consilio perseverare atque postridie rates in flumine iubet apparari. (Curzio Rufo)

Traduzione

Alessandro iniziò a viaggiare verso il fiume Tanai (il Don) e dopo il quarto giorno giunse alla città di Maracanda, che dista dal fiume Tanai circa sei giorni. Questa città è molto bella e ben protetta per l’abbondanza di acqua del fiume che scorre intorno alle mura. Inoltre un muro tutto in giro, lungo settanta stadi, conteneva e fortificava la città. Qui, lasciata una guarnigione presso il Tanai, Alessandro si diresse verso il luogo che aveva deciso e pose l’accampamento vicino il fiume.

Intanto il comandante degli Sciiti mandò suo fratello con un grande esercito, per impedire che Alessandro passasse il fiume. Venne poi  annunciato ad Alessandro che i soci dei Macedoni avevano abbandonato l’alleanza e che avevano messo il fuga la guarnigione che Alessandro aveva lasciato a Babilonia nella fortezza reale e che avevano ucciso molti. Annunciavano anche che i Macedoni superstiti erano fuggiti in qualche luogo nella Battriana e che qui erano assediati. Quando Alessandro venne informato di queste cose si turbò oltre il solito, ma pure gli sembrò la cosa più utile perseverare nel piano ed il giorno dopo ordinò che fossero allestite le zattere nel fiume.