La spedizione di Dioniso in India

Testo

Dionysum seu Bacchum Graeci et Romani maxima cum religione ob eius beneficia erga mortales colebant. Nam vini et frumenti usum eis ostenderat. Ob tanta beneficia ab hominibus ei immolabantur apri et hirci, quia verno tempore teneras vitium gemmas avido dente arrodunt et arbusta duris cornibus frangunt. Dionysi fabulosum iter in Indiam in poetarum versibus narratur.

Nam in Asiam processit cum parva manu animosorum virorum et effrenatarum feminarum ut eius regionis incolas et mores exploraret. Eius currus non ab equis sed a pantheris vehebatur; comites eius tympana et taedas manibus destringebant. Multos hostes in itinere vicit et acerbis poenis eos affecit (colpì) ne postea rebellarent. Tandem in Indiam pervenit et etiam Indis munera vini et frumenti donavit.

Traduzione

I Greci ed i Romani veneravano con la più grande devozione Dioniso ovvero Bacco per i suoi doni verso i mortali. Infatti aveva insegnato loro l’uso del vino e del frumento. Per così grandi doni venivano a lui sacrificati dagli uomini cinghiali e caproni,  perché nel stagione invernale rosicchiano le tenere gemme delle viti con dente ingordo e spezzano gli arbusti con le dure corna. Si narra nei versi dei poeti del favoloso viaggio di Dioniso in India.

Infatti si diresse in India con una piccola schiera di uomini coraggiosi e donne scatenate per osservare gli abitanti ed i costumi di quella regione. Il suo carro non era trainato da cavalli, ma da pantere; i suoi compagni stringevano nelle mani tamburelli e fiaccole. Nel viaggio vinse molti nemici e li colpì con aspre pene perché non si ribellassero più. Infine giunse in India ed anche agli Indiani offrì i doni del vino e del frumento.