Il felice regno di Anco Marzio

Testo

Romanorum quintus rex, Ancus Martius, paci semper studuit, cum mitissimae naturae esset. Ut tamen gloriae suae et regni saluti caveret, bellum finitimis intulit et in Romanorum potestatem redegit eam regionem, quae inter Urbem et mare est. Principibus victis Romanam civitatem largitus est et eis sedem constituit in Aventino, quem adiunxit quattuor collibus, ex quibus antea Urbs constabat. Etiam in Tiberi pontem aedificavit, qui Aventinum Ianiculo monti adiungeret, et dexteram ripam fluminis ingenti opere munivit ut Urbi contra Etruscos, qui opibus Romanorum invidebant, munimento esset.

Cui munitioni operam dedit tanta sollertia et diligentia ut hostibus ingentem terrorem iniecerit et omnem spem victoriae ademerit. Quod (Il che) ei maximae laudi fuit. Ut urbem mari coniungeret et commeatibus commerciisque consuleret, novam urbem aedificavit, cui Ostia nomen datum est, cum Tiberis ostio proxima esset. Iuvenis mortuus est post tot secundas res et mors eius omnibus civibus dolori et luctui fuit. da Eutropio

Traduzione

Il quinto re dei Romani, Anco Marzio, desiderò sempre alla pace, poiché era di natura molto mite. Per difendere tuttavia il suo onore e la salvezza del regno, portò guerra ai confinanti e ridusse in potere dei Romani quella regione che si trova fra Roma ed il mare. Accordò ai principi vinti la cittadinanza romana e stabilì la loro sede sull’Aventino, che aggiunse ai quattro colli dai quali era prima formata la Città. Fece costruire anche un ponte sul Tevere che collegasse l’Aventino al colle Gianicolo e fortificò con grandi opere la riva destra del fiume affinché fosse di riparo contro gli Etruschi, che erano invidiosi delle ricchezze dei Romani.

Si impegnò a questa fortificazione con tanta solerzia e diligenza che istillò grande terrore nei nemici e tolse ogni speranza di vittoria. Il che gli diede grandissima fama. Per collegare la città al mare e favorire i trasporti ed i commerci, fece costruire una nuova città alla quale venne dato il nome di Ostia, perché era vicina alla imboccatura del Tevere. Morì giovane dopo tante opere di successo e la sua morte fu di dolore e lutto per tutti i cittadini.