Tre figli di Saturno

Testo

Saturni tres (tre) filii fuerunt: Iuppiter, Neptunus et Pluto. Iuppiter, cum adhuc adulescens esset, bellum patri movit et eum vi superavit; postea paterna regna cum fratribus divisit: sibi (per sé) caeli et terrae regnum obtinuit, Neptuno Oceani et marium omnium imperium, Plutoni Inferos adsignavit. Iovem veteres appellabant regem et dominum hominum et deorum. In solio eburneo super nubes sedebat, sceptrum aureum in dextra manu tenebat, corusca fulmina sinistra per caelum emittebat et hominum corda tonitribus terrebat.

Iovem Romani Hospitalem appellabant quia tutelam hospitum et supplicum habebat. Iovi Capitolino in Capitolio magnificum templum dicaverant Romani. Etiam Pluvius Iuppiter appellabatur quia imbrium dominus erat. Neptuni, contra (invece), statuae tridentem gerebant, quia tridente undas aequoris subvertebat et placabat. Pluto in tenebris Inferorum regnabat cum uxore Proserpina, quam (che) deus ex Sicilia rapuerat.

Traduzione

Saturno ebbe tre figli: Giove, Nettuno e Plutone. Giove, quando era ancora un ragazzo, mosse guerra al padre e lo sconfisse con la forza; quindi divise il regno del padre con i fratelli: per se tenne il regno del cielo e della terra, a Nettuno assegnò il comando dell’Oceano e di tutti i mari, a Plutone gli Inferi. Gli antichi chiamavano Giove re e signore degli uomini e degli dei. Sedeva su un trono di avorio sopra le nuvole, teneva nella mano destra uno scettro di oro, lanciava per il cielo fulmini scintillanti con la sinistra ed atterriva i cuori degli uomini con i tuoni.

I Romani chiamavano Giove Ospitale perché aveva cura degli ospiti e dei supplici. I Romani avevano dedicato un magnifico tempio in Campidoglio a Giove Capitolino. Giove veniva chiamato anche Pluvio perché era il signore delle piogge. Le statue di Nettuno, invece, portavano il tridente, perché con il tridente sconvolgeva e placava le onde della superficie del mare. Plutone regnava nelle tenebre degli Inferi con la moglie Proserpina che il dio aveva rapito dalla Sicilia.