Cicerone sostiene la candidatura a pretore di Lamia

Permagni interest quo tempore tibi haec epistula reddita sit, utrum cum sollicitudinis aliquid haberes an cum ab omni molestia vacuus esses: itaque praecepi ei, quem ad te misi, ut tempus observaret epistulae tibi reddendae. Si, ut spero, nihil te perturbat, nihil impedit, et ille, cui mandavi satis scite et commode tempus cepit ad te adeundi, confido me quod velim a te facile impetraturum. L. Lamia praeturam petit. Magna vetustas, magna consuetudo intercedit, quodque plurimum valet, nihil mihi eius familiaritate est iucundius magnoque praeterea beneficio eius sum obligatus: nam Clodianis temporibus, cum equestris ordinis princeps esset proque mea salute acerrime propugnaret, a Gabinio consule relegatus est, quod ante id tempus civi Romano Romae contigit nemini. Hoc cum populus Romanus meminit, me ipsum non meminisse turpissimum est. Quapropter, persuade tibi, mi Brute, me ipsum petere praeturam: ego suscepi totum negotium. Nunc si me tanti facis quanti certe facis, quoniam equitum centurias tenes inque iis regnas, mitte ad Lupum nostrum, ut is nobis eas centurias conficiat. (da Cicerone)

Traduzione

Interessa moltissimo il momento in cui ti è stata consegnata la lettera, se  eri preoccupato per qualcos’altro o se eri libero da ogni molestia; perciò ho raccomandato a colui che ho mandato a te di fare attenzione al momento adatto per consegnarti la lettera. Se, come spero, nulla ti turba, nulla ti impedisce e la persona che ho incaricato ha colto con sufficiente maestria il tempo giusto per rivolgersi a te, confido di poterti chiedere facilmente quanto vorrei. L. Lamia desidera la pretura. Esiste fra di noi una antica amicizia, una grande confidenza e, ciò che conta più di tutto, nulla è a me più piacevole della sua intimità ed infine gli sono obbligato per un grande favore: infatti ai tempi di Clodio, quando era autorevole nell’ordine equestre e si batteva con accanimento per la mia salvezza, fu esiliato dal console Gabinio, cosa che prima di quel tempo a Roma non capitò a nessun cittadino romano. E se il popolo romano lo ricorda, sarebbe davvero vergognoso che non lo ricordassi io. Perciò, Bruto mio, fa conto che io stesso desideri la pretura: ho preso su di me l’intera cosa. Ora se mi stimi tanto quanto certamente fai, poiché possiedi le centurie equestri e regni su di esse, manda a dire al nostro Lupo, di portare dalla nostra parte quelle centurie.