La ribellione della Spagna

Testo

Anno sescentesimo septuagesimo quinto ab Urbe condita, cum Lucius Sulla re publica potitus esset, in Hispania novum bellum ortum est. Nam a Sertorio, qui partibus Marianis faverat, et sibi timebat eandem fortunam ceterorum qui Sullae obstiterant et ab eo interempti erant, omnibus civitatibus Hiberiae persuasum est ut arma contra Romanos susciperent. Contra eum missi sunt Quintus Caecilius Metellus consul, cui cognomen Pio postea inditum est, et Lucius Domitius praetor.

Metellus varia fortuna cum Sertorio conflixit sed, cum collega eius in proelio cecidisset, impar tanto bello visus est. Quapropter ei auxilio Cneius Pompeius missus est, qui omni exercitui praeesset. Ne ille quidem potuit ferocem hostem profligare. Sertorius tandem a suis, quibus tam diutinum bellum taedio venerat, occisus est. Sic finis ei bello, quod magno discrimini populo Romano fuerat, datus est et tota Hispania in dicionem populi Romani redacta est.

Traduzione

Nel seicento settanta cinque dalla fondazione di Roma, quando Lucio Silla si era impadronito dello Stato, scoppiò una nuova guerra in Spagna. Infatti Sertorio, che aveva appoggiato il partito mariano e temeva per se il destino degli altri che si erano opposti a Silla e che erano stati uccisi da quello, persuase tutte le popolazioni iberiche a prendere le armi contro i Romani. Contro di lui furono inviati il console Quinto Cecilio Metello (a cui fu poi attribuito il soprannome di Pio) ed il pretore Lucio Domizio.

Metello si scontrò con alterna vicenda contro Sertorio ma, poiché il suo collega era morto in battaglia, non sembrò all’altezza di una guerra così impegnativa. Perciò gli fu mandato in aiuto Cneo Pompeo che stesse a capo di tutto l’esercito. Neppure lui fu in grado di sconfiggere l’indomabile nemico. Sertorio infine fu ucciso dai suoi, cui era venuta a noia una guerra tanto prolungata. Così fu posta fine a quella guerra, che era stata di grave pericolo per il popolo romano e tutta quanta la Spagna fu ridotta in potere del popolo romano.