Una brutta sorpresa per gli Sciiti

TESTO

Scythae, cum annis octo a coniugibus ob bellum afuissent, ubi domum reverterunt, servile bellum suscipere debuerunt. Nam coniuges eorum, longa exspectatione virorum fessae, ratae eos in bellis periisse, servis ad custodiam pecoris relictis nupserunt, qui dominos, post victoriam reversos, armis velut advenas prohibere conati sunt. Tunc Scythae, memores non cum hostibus sed cum servis pugnandum esse, omissis usitatis armis, virgas et flagella paraverunt et, postquam ad hostes accesserunt, inopinantibus verbera intenderunt adeoque eos perculerunt ut, quos ferro vincere non poterant, metu verberum vincerent eosque velut servos fugitivos fugam capessere cogerent. Qui capi potuerunt, supplicia crucibus luerunt. Mulieres, mali (della loro colpa) consciae, partim ferro, partim suspendio vitam finiverunt. Post haec pax apud Scythas fuit usque ad tempora Ianthyri regis. da Giustino

TRADUZIONE

Gli Sciiti, essendo stati assenti per otto anni dalle mogli a causa della guerra, quando tornarono a casa dovettero sostenere una guerra servile. Infatti le loro mogli, stanche della lunga attesa dei mariti, sicure che fossero  morti in guerra, sposarono i servi lasciati a guardia degli armenti e quelli  con le armi tentarono di tenere lontani i padroni tornati dopo la vittoria quasi fossero stranieri. Allora gli Sciiti, ricordandosi di dover combattere non con nemici ma con schiavi, abbandonate le armi usuali, prepararono verghe e fruste e, venuti in contatto con il nemico, percossero quelli che non se l’aspettavano e li colpirono al punto che vinsero con la paura delle percosse quelli che non avevano potuto sconfiggere con la spada e li costrinsero a prendere la fuga come servi fuggiaschi. Quelli che si riuscì a catturare, subirono supplizi con le croci. Anche le donne, consce della loro colpa, misero fine alla loro vita in parte con la spada, in parte con l’impiccagione. Dopo ciò presso gli Sciiti vi fu pace fino al tempo di re Iantiro.