TRADUZIONE
Gli ittiofagi abitano non lontano dal mare, dove sono non solo profonde caverne, ma anche fenditure accidentate e valli strettissime. Gli anfratti e le uscite di quelle più grandi vengono ostruite con il trasporto di pietre. Poiché poi l’innalzamento del mare inonda la terra (cosa che accade due volte al giorno, all’incirca alle 9 ed alle 15), l’intera spiaggia viene coperta dall’allagamento del mare e una gran quantità di pesci viene portata a terra. Quando poi la marea torna indietro, l’acqua rifluisce tra le pietre e le fessure ed i pesci lasciati nelle cavità offrono una pronta caccia e cibo agli abitanti. Allora la folla degli indigeni corre lì con figli e mogli. Le donne con i fanciulli raccolgono i pesci più piccoli e li buttano a terra; gli adulti certamente più forti di corporatura danno una mano per pesci più grandi. In seguito sistemano il bottino di pesci sulle pietre, rivolto a mezzogiorno. Gli uomini, dopo un breve intervallo di tempo, rivoltano la direzione della preda che si surriscalda per il forte calore del sole: poi afferrate le code scuotono tutta la carcassa: così le carni, rese molto molli dal calore, vengono via e si staccano dalle lische.