Una sommossa di donne

Caius Oppius, tribunus plebis, in medio ardore Punici belli, legem tulerat ne ulla mulier plus semunciam (di mezza oncia = circa 15 grammi) auri haberet neve vestimento versicolori uteretur (regge l’ablativo) neve iuncto vehiculo (carrozza a più cavalli) in urbe veheretur. Cum vero Marcus Fundanius et Lucius Valerius, tribuni plebis, contra intercessionem (veto) ceterorum tribunorum, rogationem de lege Oppia abroganda tulissent, multi nobiles ad suadendum vel dissuadendum in contionem prodibant. Tunc matronae nec verecundia nec auctoritate nec imperio virorum domi contineri potuerunt, sed omnes vias aditusque in forum obsederunt, viros suos orantes ut, cum iam floreret res publica et cresceret privata omnium fortuna, matronis quoque pristinus ornatus redderetur. Denique ianuas illorum tribunorum obsederunt qui collegarum rogationi obstabant neque discesserunt donec a tribunis intercessio remissa est. da Livio

TRADUZIONE

Caio Oppio, tribuno della plebe, nel pieno dell’ardore della guerra Punica, aveva presentato una legge perché nessuna donna possedesse più di mezza oncia di oro, né usasse vestiti di più colori né venisse trasportata per la città con una carrozza a più cavalli. Poiché in verità Marco Fundanio e Lucio Valerio, tribuni della plebe, contro il veto degli altri tribuni, avevano presentato una domanda di abrogazione della legge Oppia, molti nobili si presentavano in assemblea per convincere o per dissuadere. Allora le donne sposate non poterono essere trattenute in casa né dal pudore né dall’autorità né dall’ordine degli uomini, ma bloccarono tutte le vie ed i varchi nel Foro, pregando i loro uomini affinché venisse restituito anche alle matrone l’antico splendore, poiché ormai rifioriva la vita pubblica e cresceva la ricchezza privata di tutti. Alla fine bloccarono le porte di quei tribuni che si opponevano alla proposta dei colleghi e non andarono via finché il veto non fu ritirato.