TRADUZIONE
A Vitellio successe Vespasiano, fatto imperatore dai soldati in Palestina. Fu di umile origine, ma paragonabile ai migliori prìncipi. Viene tuttavia accusato dagli scrittori di avarizia, essendo stato alquanto avido di danaro. Il che tuttavia non sembrava verosimile dal momento che donava con abbondanza ai poveri. Fu di così tanta clemenza che non punì alcuno dei colpevoli di lesa maestà con una pena maggiore di quella dell’esilio. Durante il suo impero Gerusalemme, che fu la più nobile tra le città dei Giudei, si aggiunse all’impero romano. Fu immemore delle offese e dei rancori, sopportò con indulgenza le invettive lanciate contro di lui da avvocati e filosofi. Nondimeno si dimostrò un diligente e severo custode della disciplina militare. Morì nella villa presso i Sabini a sessantanove anni per una emorragia intestinale.