TRADUZIONE
Un padre aveva messo al mondo sette figli, tra i quali si dice che uno, il cui nome era Cartomene, fosse solito far qualcosa di male ai fratelli. Il padre, al quale interessava moltissimo che i figli fossero in buona armonia, non gli nascose l’amarezza del suo cuore. “Non ti vergogni? – disse – a dare fastidio ogni giorno ai tuoi fratelli? Bada che non debba pentirti prima o poi a non avermi obbedito, poiché richiami paterni non te ne sono mancati”. Tuttavia non riuscì a persuadere il ragazzo ad astenersi da offese e cattiverie; per cui il padre lo trascinò in tribunale e chiese ai giudici che deliberassero con severità nei suoi confronti e lo condannassero a morte. Allora i giudici, meravigliati da tanta durezza, riferirono il fatto al re Artaserse, che chiese al padre la ragione di tanta severità. A lui egli rispose che negli alberi i germogli nocivi andavano amputati e che non bisognasse risparmiarli affinché l’intero albero non riportasse danni da questi. Poiché al re non sfuggì quanto saggezza vi fosse in queste parole, ordinò che egli fosse convocato tra i giudici del suo regno.