Guerre in Oriente (pag. 363)

Piratae omnia maria infestabant ita ut Romanis (in) toto orbe victoribus sola navigatio tuta non esset. Quare id bellum Pompeio decretum est. Quod intra paucos menses ingenti et felicitate et celeritate confecit. Mox ei delatum etiam bellum contra Mithridatem et Tigranem. Quo suscepto Mithridatem in Armenia nocturno proelio vicit, castra diripuit, quadraginta milia eius occidit, viginti tantum de exercitu suo desideravit et duos centuriones. Mithridates cum uxore fugit et duobus comitibus. Neque multo post, cum in suos saeviret, Pharnacis filii sui seditione ad mortem coactus, venenum hausit. Hunc finem habuit Mithridates. Periit autem apud Bosphorum, vir ingentis industriae consiliique. Regnavit annis sexaginta, vixit septuaginta duobus, contra Romanos bellum habuit annos quadraginta. Tigrani deinde Pompeius bellum intulit. Ille se ei dedidit et in castra Pompei sexto decimo miliario ab Artaxata venit ac diadema suum, cum procubuisset ad genua Pompei, in manibus ipsius conlocavit. Quod ei Pompeius reposuit, regni tamen parte eum multavit et grandi pecunia, quia bellum sine causa Romanis commovisset.  Eutropio

TRADUZIONE

I pirati infestavano tutti i mari così che per i romani vincitori in tutto il mondo la sola navigazione non era sicura. Si cercava chi dovesse condurre questa guerra. Gneo Pompeo la portò a termine in pochi mesi con grande fortuna e rapidità. Subito dopo gli fu affidata anche la guerra contro il re Mitridate e Tigrane. Avendola intrapresa, in un combattimento notturno vinse Mitridate in Armenia Minore, distrusse l’accampamento, uccise molti nemici, del suo esercito perse solo venti soldati e due centurioni. Mitridate fuggì con la moglie e alcuni compagni e non molto dopo, accanendosi contro i suoi, per una sedizione di Farnace, suo figlio, costretto alla morte, prese il veleno. Questa fine ebbe Mitridate. Perì dunque presso il Bosforo, uomo di grande operosità e saggezza. Regnò per sessanta anni, ne visse settantadue, stette in guerra contro i Romani per quaranta anni. Pompeo poi portò guerra a Tigrane. Egli si consegnò a lui ed andò nell’accampamento di Pompeo a sedici miglia da Artàssata e poiché si era prostrato alle ginocchia di Pompeo, pose nelle mani di quello la sua corona. Che Pompeo gli restituì, e tuttavia lo punì con la multa di parte del regno e grande quantità di denaro, poiché aveva portato guerra ai Romani senza motivo.