L’imperatore Adriano (pag. 362)

B405 L’imperatore Adriano (pag. 362)

Adrianus poematum et litterarum studiosissimus fuit, arithmeticae, geometriae, picturae peritissimus. Psallendi et cantandi scientiam maximo studio coluit. Etiam armorum peritissimus et rei militaris scientissimus fuit. Semper in omnibus rebus varius fuit: severus, laetus, comis, gravis, tenax (attaccato al denaro), liberalis, omnium rerum simulator ac dissimulator. Quos in privata vita inimicos habuerat, imperator factus, eorum simultatum immemor fuit, nec quemquam maiestatis umquam accusavit. His, quos ad militiam vocabat, equos, mulos, vestes, sumptus et omnem ornatum semper exhibebat. Fuit etiam plebis iactantissimus amator et peregrinationis (viaggi) cupidissimus. Nam eius intererat omnia, quae legerat, de locis orbis terrarum praesens addiscere. Frigoris et tempestatum ita patiens fuit ut numquam caput ad hiemis (cattivo tempo) defensionem texerit.  dall’Historia Augusta

TRADUZIONE

Adriano fu appassionato di poesie e lettere, molto esperto di aritmetica, geometria, pittura. Coltivò con massimo zelo l’arte del suonare e del cantare. Fu anche molto esperto di armi e abilissimo nell’arte militare. Fu sempre incostante in ogni cosa: severo, allegro, cortese, serio, attaccato al denaro, generoso, simulatore e dissimulatore di ogni cosa. Una volta fatto imperatore non ricordò le offese di coloro che aveva come nemici nella vita privata e non accusò nessuno di lesa maestà. Mise sempre a disposizione di coloro che chiamava per il servizio militare cavalli, muli, vesti, denaro e ogni agio. Fu anche orgoglioso amante della plebe e tanto appassionato di viaggi. Infatti gli interessava apprendere sul posto tutto quanto aveva letto riguardo alle località del mondo. Fu così resistente al freddo e al maltempo che mai si coprì il capo per difendersi dal cattivo tempo.