TRADUZIONE
L’imperatore Marco Otone fin dalla prima adolescenza fu prodigo e scostumato, tanto da essere spesso punito dal padre con lo staffile. Si diceva che fosse solito andare in giro di notte e che, se si trovava di fronte qualcuno mal ridotto o ubriaco lo afferrava e, dopo averlo messo su un mantello steso, lo lanciava in alto. Ebbe facilmente il posto più alto tra gli amici di Nerone grazie alla similarità dei costumi. Per dieci anni governò la provincia di Lusitania con particolare equilibrio ed integrità. I suoi antenati furono originari dalla città di Ferento, da una famiglia antica ed illustre, tra le più eminenti dell’Etruria. Suo nonno Marco Salvio, di padre cavaliere, di madre di socialmente inferiore, per l’appoggio di Livia Augusta, nella cui casa era cresciuto, fu fatto senatore. Il padre Lucio Otone, illustre per stirpe materna, fu così simile d’aspetto al principe Tiberio che i più lo ritenevano generato da lui. Da Albia Terenzia, nobile donna, ebbe due figli, Lucio, Tiziano e Marco.